Adler Wolf |
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| C'è - ne sono assolutamente convinto - un sottile e schifoso disegno in atto da tempo. Si parla di certe schifezze con la scusa di esecrarle....ma intanto se ne parla, si sollecitano pervertiti di ogni risma, si sospira compassionevolmente nei confronti degli offesi e si arzigogolano salivose ragioni psico-social-paranoiche per giustificare i porci. Porci, che, essendo porci ed in cerca di sempre nuove porcate, si sentono meno intimoriti a superare limiti che prima, magari, ritenevano non superabili. Nel frattempo gli uomini di governo suonano le trombe dei loro deretani annunciando provvedimenti severissimi....mentre assassini vanno e vengono dalle carceri (già, debbono essere "recuperati"...). Sono contrario alla pena di morte sia per questioni di principio che di logica: si può rendere la vita talmente dura da sopportare, da far considerare la morte un male minore. Ma se pervertiti e criminali sono sempre esistiti, oggi questi sono affiancati - non mi interessa se consapevolmente o meno - da tutti quei giornalisti che venderebbero la propria madre per un servizio, senza curarsi del male che fanno. La colpa maggiore, in un certo senso, è la loro. Quindi: comprensione (non indulgenza) per i reati minori commessi la prima volta da giovani, ma lavori forzati a vita per pederasti, assassini, violenti. Circa i giornalisti alienamadri: congruo soggiorno in un bagno penale. A furia di parlare di determinati argomenti, insinuano in modo sottile un messaggio subliminale nella collettività: e cioè, che comportarsi in un determinato modo, in fondo è cosa non particolarmente mostruosa e scandalosa. Insomma: creano l'abitudine al mare di m.... che ci serra sempre più da vicino. Mi sembra calzante una vecchia barzelletta del "ciclo dantesco". Ve la ricordo.
Durante una visita guidata all'inferno, i turisti si fermano davanti ad uno stagno di escrementi nel quale sono immersi fino alla vita dei dannati, attiguo ad un altro nel quale altri dannati sfiorano il pelo dell'aromatico liquido con la punta del naso. I turisti arguiscono che i primi sono da considerarsi privilegiati, sino a quando arriva un diavoletto che giocherella col tridente, si rivolge agli immersi a mezzo busto ed urla: "la ricreazione è finita! Forza ragazzi, seduti!". Bè, a certi giornalisti io non concederei neanche la ricreazione.
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